Franz T. Sartori

(così firmava, ma il nome era in verità Teodoro Antonio Franz Sartori) è nato a Milano nel maggio 1927, dove è deceduto nel giugno 2000.

Laureato in Architettura e Psicologia del Lavoro, Università di Parigi ESPI, Trinity Hall College USA, con Dottorato di ricerca h.c. in Architettura, Universitaria Europea del Lavoro UET di Bruxelles; Direttore del laboratorio di Ricerche Estetiche C.R. e professore di Architettura degli Interni, Università di UET di Bruxelles; Direttore del Dipartimento di Psicologia Applicata e professore emerito di psicologia della Progettazione alla Post-Università Internazionale della Nuova Medicina e delle Scienze Naturali e Umane PUMS di Milano; Libero docente di Industrial Design, Università di Parigi ESPI – London College of Applied Science – Losanna Atenaeum; Presidente H. dell’Accademia Toscana dell’arte e del Lavoro, 1° Presidente di AIPI Associazione Italiana per l’Architettura di Interni, è stato membro onorario dell’Associazione Italiana Terapie Psicologiche come del Centro Internazionale di Ipnosi Medica e Psicologica. Cavaliere all’Ordine al merito della Repubblica Italiana, 1971, ha ottenuto primi premi per il Design al V Concorso Internazionale Fiera di Trieste, al Concorso Nazionale Dalmine, Pontificia Croce d’oro Lateranense in Vaticano (1968), Europremio d’onore per il Design, Toccolma 1970, Premio Internazionale La Madonnina (Milano 1973), Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica (1975), Medaglia d’oro dei Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’Arte del Ministero
della Pubblica istruzione (1981), Ispettore onorario del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (1982).

Era anche scultore, da definirsi “versatile”, stante un’ampia professionalità, magnificamente espressa; si serviva di molti materiali: legno e pietra, marmo e acciaio, resine sintetiche, bronzo, terracotta…, e comunque era un archidesigner, un creativo non convenzionale di altissimo livello autore di opere dal sicuro e forte senso plastico e grafico.

Ha opere sparse in collezioni pubbliche e private soprattutto in Europa (tra cui la famosa “L’uomo di Andromedra”,
Parco Azzalin di Inveruno, presso Milano), ma anche negli U.S.A.; alla sua figura hanno dedicato saggi, articoli e recensioni molte firme – da Bruno Munari a Salvatore Quasimodo (che gli ha persino dedicato una lirica), da Lodovico Gierut a Franco Passoni e a Mario Monteverdi, Alessandro Rubboli, Gino Traversi, Alberto Sartoris, Lino Montagna, Francesco Ogliari… – alcune delle quali raccolte nel volume, “Scultura e design. Franz T. Sartori a Venezia” (A. Mantegazza, Milano 1986) stampato in occasione di una personale organizzatagli dal Comune di Venezia.

Ha tenuto varie personali ed ha esposto in molte mostre di gruppo. E’ stato uno dei primi importanti nomi a lavorare in Versilia – a Pietrasanta, dove aveva uno Studio – e di lui è da rammentare l’amicizia con Alessandro Rubboli (al “Pentacolo Toscano” pietrasantese), le frequentazioni al Belcolle di Capriglia con Achille Funi, Giovanni Acci, Antonio Bueno, Romano Cosci, Riccardo e Marcello Tommasi (…) e altri artisti anche rilevanza internazionale, come con letterati, giornalisti, architetti.

L’opera “Ala” è in acciaio, alta cm 50, eseguita da Franz T. Sartori nel 1986, è stata pubblicata nel dicembre 2014 nel volume di Lodovico Gierut e Vittorio Guidi “Artisti x Forte 100” in occasione delle Celebrazioni del Centenario della proclamazione a
Comune di Forte dei Marmi (1914-2014), con esposizione presso il centralissimo “Fortino” della cittadina versiliese.

Detta opera è stata donata da Stella Madoglio, vedova Sartori, e da Lodovico Gierut, presidente del Comitato Archivio artistico-documentario Gierut per rammentare la poetessa e artista Marta Gierut (1977-2005).

Lodovico Gierut

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